Under 13 Maschile: bilancio positivo
Abbiamo conquistato il diritto di accedere al tabellone conclusivo delle finali regionali: siamo testa di serie numero 14.
In Lombardia, al momento abbiamo tredici squadre davanti e tutte le altre dietro.
Viviamo la gioia di condividere con tutti la nostra esperienza portando a conoscenza di quello che finora siamo riusciti a realizzare, consapevoli comunque di aver altra strada da percorrere insieme.
Il campionato non è finito. La stagione è ancora lunga. Abbiamo ancora molto tempo da passare insieme.
Ad oggi il bilancio è oltremodo positivo. Siamo partiti con la consapevolezza che sarebbe stata una grande avventura.
La sfida che ci ponevamo era quella di verificare se nella nostra città fosse possibile allestire una squadra giovanile con ambizioni agonistiche legate ad ottenere un risultato sul campo senza tralasciare gli aspetti educativi e di divertimento che sono obbligatori per ragazzi di 12 e 13 anni.
In questa stagione abbiamo sfatato il luogo comune che afferma che per raggiungere un ottimo risultato sportivo, arrivare ad una vittoria, vincere un trofeo sia necessario stravolgere i valori fondamentali dello sport e dell’educazione.
La nostra idea è che ciò che ricerchiamo ed andiamo a perseguire deve avere una credibile funzione etica.
Per noi, la pallacanestro è il mezzo attraverso il quale è possibile apprendere i valori reali che rendono il confrontarsi secondo le regole, un’attività avvincente e contemporaneamente formativa.
Oggigiorno viviamo in un contesto frettoloso e superficiale che guarda essenzialmente all’apparenza facendo vivere l’affermazione solo come un aspetto individuale e legato essenzialmente ad essere goduto singolarmente quasi che la condivisione di una vittoria ne facesse perdere il significato, ne diluisse il valore, il senso.
La nostra squadra Under 13 è stata capace di ribaltare completamente la stretta visione egoistica, rendendo tutti protagonisti diretti del successo.
L’anno scorso questa squadra non esisteva.
Una partita di basket è giocata da dodici giocatori. Solo Il 9 settembre 2018 abbiamo raggiunto il numero legale che potesse garantirci la possibilità di allestire una formazione.
Oltre ai quattro i ragazzi già presenti in Eureka, il progetto ha attirato l’interesse di ulteriori atleti monzesi provenienti da altri centri minibasket. Tre giocatori si sono aggiunti, provenienti da squadre fuori città. Siamo riusciti ad iscrivere la nostra formazione solamente il giorno prima che la Federazione Italiana Pallacanestro chiudesse le ammissioni al campionato regionale.
A tal proposito, non possiamo che ringraziare il nostro Dirigente Renato Fontana che ha aperto la porta a tutti, si è caricato di responsabilità ed è stato l’artefice della spinta iniziale che ha portato al nascere della squadra. Senza il suo prezioso contributo oggi non saremmo qui a godere del successo sportivo e umano. Sentiamo costantemente la sua presenza. Sappiamo che è con noi.
Forse non tutti sanno che il regolamento Under 13 prevede, oltre all’obbligatorietà di schierare in campo tutti i giocatori che siedono in panchina per almeno uno dei quattro quarti da dieci minuti che compongono la gara, anche il vincolo di presentarsi alle partite con minimo dieci atleti. Nel malaugurato caso una squadra si presentasse in numero minore la partita sarebbe omologata con la sconfitta con risultato di venti a zero. Il che risulterebbe abbastanza umiliante per una società. Il reiterarsi del fatto escluderebbe la squadra, emarginandola dai gironi Gold più prestigiosi: quelli che riuniscono le formazioni più quotate.
Queste regole condizionanti hanno contribuito a trasmettere ai ragazzi la certezza che, in una squadra vera, non solo i migliori giocatori sono fondamentali, non gli eccellenti realizzatori, i più alti, i più veloci: tutti sono egualmente importanti.
Senza la tenace e costante presenza di ogni componente non saremmo potuti arrivare ad alcun risultato sportivo. Non c’è nulla di più educativo.
Siamo riusciti a trasformare un problema reale in opportunità di crescita, vincendo la sfida.
Abbiamo temprato il carattere e rafforzato l’idea che ce la si può fare a dispetto del caso, della sfortuna o degli eventi avversi, in un’unica maniera: stando insieme, rimanendo uniti e legati da un medesimo scopo.
Siamo arrivati al tabellone conclusivo delle finali regionali giocando ogni partita avendo a disposizione sempre almeno dieci giocatori.
Per riuscire nell’intento abbiamo avuto l’aiuto di due ragazze meravigliose nate nel 2006 che sono accorse a dare manforte ai loro coetanei. Hanno affrontato il doppio impegno di giocare nella loro squadra femminile U14 Uisp. Il loro apporto è stato fondamentale.
Nel corso della stagione abbiamo avuto giocatori che hanno stretto i denti e sono scesi in campo con diversi acciacchi e con la febbre pur di garantire la loro presenza. Il tutto per il bene comune della squadra.
Grazie allo spirito di sacrificio dimostrato dalla squadra abbiamo compiuto un impresa storica, impensabile, che sarà ricordata.
Allenarsi duramente per conseguire un ottimo risultato non è semplice per un ragazzo.
Il campionato Under 13 è la prima vera competizione agonistica che i giocatori devono affrontare dopo il minibasket. Il passaggio mentale, ancorché graduale, non è semplice.
E’ impensabile arrivare ad un buon risultato se il sistema non coinvolge anche le famiglie che sposano il progetto. Non avremmo potuto raggiungere questo traguardo senza il loro prezioso contributo. I genitori hanno dimostrato di certo anche molta pazienza. Non è sicuramente facile gestire figli adolescenti facendo conciliare salute, obblighi scolastici, doveri famigliari e impegni sportivi.
Oggi sappiamo che la vittoria è di tutti.
La società Eureka ha contribuito in maniera impeccabile.
Francesco Peyronel ha aiutato direttamente in panchina facendo da raccordo con le altre squadre della società.
Il Presidente Brambilla è stato prezioso nel redigere referti di gioco aspettando tranquillamente che qualche genitore imparasse la tecnica di compilazione.
Marco Burghardt fondamentale nel ricordare a tutti le scadenze burocratiche e le visite mediche in scadenza.
Luca Galimberti è stato un aiuto per quanto riguarda i tesseramenti e i rapporti con la Federazione Italiana Pallacanestro.
Epimaco Leonardi come solerte dirigente accompagnatore ci è stato sempre vicino e pronto ad organizzare eventi e incontri.
I nostri tifosi che dagli spalti ci spronavano a dare il meglio, soprattutto al calare delle forze.
Abbiamo sempre trovato il palazzetto dello sport pulito, riscaldato e luminoso. Abbiamo potuto allenarci nelle migliori condizioni in uno dei migliori impianti sportivi di Monza potendo usufruire adeguatamente di tutte le attrezzature.
E’ stata una stagione agonistica che ci ha dato moltissimi insegnamenti. Siamo cresciuti e abbiamo avuto sempre conforto che la strada fosse quella giusta.
Gli avversari ci hanno rispettato e apprezzato per la correttezza e lo spirito combattivo che abbiamo dimostrato. Abbiamo praticato un buon basket con passione e grande volontà senza scordare che la pallacanestro è, innanzitutto, un gioco.
Sono contento di aver constatato che i ragazzi hanno sempre rispettato le decisioni arbitrali, anche quando queste, all’apparenza, non sembravano condivisibili. Non abbiamo subito un fallo tecnico o un richiamo da parte dell’arbitro per tutto il campionato.
Siamo stati capaci di vincere senza superbia e abbiamo saputo perdere senza troppa amarezza, adottando sempre un comportamento adeguato.
Sono molto orgoglioso dei miei ragazzi. Penso che abbiano portato sui campi da gioco la loro divisa sociale con estrema dignità. Hanno onorato gli avversari pretendendo a loro volta il giusto rispetto.
Ho visto nascere l’amicizia. Ho trovato la disponibilità ad andare a donare manforte alla squadra Under 14 quando ne avevano bisogno e riceverne contraccambiata stima e simpatia creando quell’affiatamento che il vero valore aggiunto di coloro che vivono in maniera sana e altruistica lo sport.
Chi è riuscito ad arrivare fino in fondo a questa magnifica stagione è maturato. Abbiamo ragazzi sani. Forti tecnicamente. Temprati mentalmente. Ragazzi che hanno saputo onorare gli impegni, che hanno capito quale grande valore umano scaturisce dal fatto di riuscire a mantenere la parola data. Ne vado fiero.
Il prossimo anno, per regolamento, non potremo più schierare le nostre due splendide ragazze.
Abbiamo la concreta speranza di reclutare e calamitare giocatori che vogliano condividere con noi il percorso di crescita che abbiamo intrapreso, approvandone i valori.
Possediamo l’ambizione di dare a Monza l’opportunità di poter avere una squadra Under 14 agonistica che possa svilupparsi secondo i migliori programmi fisici, tecnici e morali che un capoluogo di provincia merita.
Ad maiora!
– Roberto Cecchini –
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